Domenica 28 aprile 2019, la giornata dedicata alla ROMA APPIA RUN, è stata una grande festa dello sport per Roma e per tutto il mondo podistico capitolino.
Circa 7000 i partecipanti alla manifestazione di corsa su strada competitiva sulla distanza dei 13 km e non competitiva sulla distanza di 4 e 13 km, organizzata da ACSI con la collaborazione di ACSI Italia Atletica e di ACSI Campidoglio Palatino, con il patrocinio di CONIFidal, Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica e Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Orgoglioso per il grande successo della gara, Roberto De Benedittis, presidente di ACSI Italia Atletica e organizzatore della manifestazione, ha raccontato cosa vuol dire correre una tra più prestigiose gare dell’intero panorama podistico capitolino, l’unica corsa al mondo a disputarsi su ben 5 pavimentazioni diverse, asfaltosampietrino, basolato lavicosterrato e per finire la pista dello Stadio Nando Martellini alle Terme di Caracalla: «Come ogni anno la Roma Appia Run si lega al mito di Bikila prima medaglia africana nella storia delle Olimpiadi - afferma De Benedittis -. La presenza degli atleti africani ha caratterizzato da sempre la manifestazione. Nei giorni in cui qualcuno distingue la partecipazione degli atleti in base alla provenienza noi siamo fieri di non aver mai percorso questa strada ingiusta e pericolosa».
 
A tagliare per primo il traguardo della XXI edizione della ROMA APPIA RUN 2019 è stato Aziz Laktri della International Security Service, con il tempo di 38:22, ad appena 6 centesimi dal primato assoluto della ROMA APPIA RUN stabilito dallo stesso Lakriti vincitore l’anno scorso; alle sue spalle Hicham Boufars, ancora della International Security Service, con 38:40; terzo Tarik Marhnaoui, della Asd Enterprice Sport & Service con 39:10.
Tra le donne, a spuntarla è stata la giovanissima ugandese Esther Yeko Chekwemoi, classe 2001, che ha fermato il cronometro sui 45:29; al secondo posto l’atleta dell'Esercito Veronica Inglese, al suo ritorno alle gare dopo due anni e mezzo, con 45:49; terza l’atleta ucraina Sofia Yaremchuk con 48:19.
 
Grande soddisfazione manifestata dall'azzurra Veronica Inglese, la più attesa al traguardo dopo una lunga assenza per infortunio: «Sono veramente molto contenta di essere tornata alle gare proprio qui a Roma per l’Appia Run, una gara a cui sono molto legata perchè qui ho vinto tre volte (2011, 2012 e 2016 ndr.), oltre al fatto che l’Acsi Italia che organizza l'evento è il mio precedente gruppo sportivo. Questa gara per me era la prima dopo due anni di stop e ammetto che riattaccare il pettorale è sempre una grande emozione. Soddisfatta di questo risultato, un ottimo secondo posto, che mi fa ben sperare per il mio pieno e completo recupero».
 
Successo anche per l’anteprima dedicata ai più piccoli, i“Fulmine dell’Appia”, una prova sulle distanze dai 30 agli 80 metri che nel pomeriggio di sabato 27 aprile ha richiamato allo stadio Nando Martellini alle Terme di Caracalla centinaia di bambini.
 
Quest’anno la ROMA APPIA RUN è stata partner del VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, ONG presente in 40 paesi del sud del mondo: la gara non competitiva di 4 km è stata intitolata all'iniziativa “Running for Ethiopia”, una campagna a sostegno del progetto sulla formazione professionale e l’inserimento lavorativo di ragazze, ragazzi e giovani nella Regione di Gambella. La campagna “Running for Ethiopia” è nata dal sostegno offerto a questo progetto dall’ACSI Italia Atletica e dalla Fondazione Mediolanum Onlus che si impegna a raddoppiare i primi 20.000 euro raccolti.
 
ROMA APPIA RUN è stata ancora una volta testimonial della campagna “Alcohol Prevention Race”, per la prevenzione dell’abuso dell’alcool nelle giovani generazioni, promossa dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità
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